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Romagna comes to Scotland

Il Regno Unito ci piace. A distanza di un anno dall’evento ‘Romagna comes to London’ di giugno scorso, siamo tornati oltremanica e questa volta ci spingiamo più a Nord, in Scozia, per portare la nostra Romagna, incontrare nuovi amici e diffondere lo spirito Poderi dal Nespoli.
Ancora sulla scia dell’entusiasmo incontrato in Canada e a Dublino qualche giorno fa, riprendiamo l’aereo con la valigia colma di attrezzi per preparare la pasta, mattarelli, ricette, grembiuli e cappelli da cucina. Una location perfetta ci accoglie a Glasgow, uno dei centri principali per la formazione e accoglienza nella ristorazione, la Tennent’s Training Academy, nascosta nella più famosa birreria che porta il suo stesso nome. Arriviamo all’ingresso dello stabilimento di prima mattina, un mini pullman ci aspetta per portarci nella sala dell’evento dove iniziamo subito i preparativi. Sfoglia, condimenti, sughi, cialde e biscotti, triglie, verdure pulite e tagliate, tortini di patate e in poco tempo si è già fatta l’ora di sistemare la sala e farci belli per l’evento.
L’atmosfera si scalda in men che non si dica con il Trebbiano Le Coste come aperitivo, da gustare con piadina ancora calda, salame romagnolo e parmigiano reggiano profumato e invitante. Dopo un antipasto della nostra tradizione targato Pellegrino Artusi, il maestro romagnolo che ha contribuito, non solo a tavola, a costruire l’identità degli italiani, è ora di mettere le mani in pasta, nel vero senso della parola.
Tutti attorno ad un tavolo, uova, farina, taglieri e mattarelli. Quattro semplici ingredienti per diventare un po’ tutti una brava Azdòra, la massaia romagnola tuttofare che custodisce la famiglia e la casa. Grazie a Carla, la nostra sfoglina, donne e uomini hanno così provato a fare cappelletti, tortelli, strozzapreti e garganelli. Poche regole e tutte semplici, ma tanto entusiasmo e passione che si tramandano di generazione in generazione per far sì che la pasta fatta in casa sia diventata il pilastro della Romagna. Un po’ come sentirsi a casa, come nei giorni di festa dove ci si ritrova tutti sotto lo stesso tetto e davanti ad un bel bicchiere di Sangiovese si condivide il gusto e il piacere della vita.
E così, dopo la cucina e le ricette, ecco il gusto che troneggia. Due primi deliziosi, un secondo con agnello profumato al timo in abbinamento al Sangiovese Prugneto, il primo vero cru della Romagna che risale alla fine degli anni ’60 e la cui etichetta è stata ispirata alla boutique di Brigitte Bardot durante un viaggio in Costa Azzurra.
C’è ancora spazio per il dolce e per finire in bellezza… ad ognuno di noi lasciamo cospargere il bianco di crema con tanto cioccolato fondente e nocciole in abbondanza. Il modo perfetto per abbinarci il primo passito 100% Sangiovese di Romagna, il Teluccio.
Tempo di tornare a casa, cuori pieni, bottiglie finite e tanto entusiasmo da portare in terra natia, la nostra calda Romagna. Grazie a tutti voi di Bibendum, Jason, Douglas, Neil, Chris e ad aver portato i fortunati scozzesi che si sono lasciati prendere dal nostro calore romagnolo! Grazie per aver fatto sì che il nostro Winemaking & Lifestyle sia arrivato da voi!

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Grazie a Luca di Filippo per le sue foto www.lucadifilippo.com
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