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Celita e la sua squadra nei vigneti. I volti, i nomi, le storie.

Tutto iniziò nel 1929 con Attilio Ravaioli e i primi filari.
Oggi è lei, Celita, la quarta generazione, a portarne avanti la passione e a innovare la viticoltura per rendere il frutto sempre qualitativamente perfetto.

Celita racconta e parla un linguaggio energetico, si muove e si destreggia tra i vigneti e motiva la sua squadra con carattere e sicurezza.
Si, perché è una convinta sostenitrice che il vino buono si fa prima in vigna.

Abbiamo voluto dare voce a tutti coloro che ogni giorno si impegnano per curare la vite e il suo frutto.
Li abbiamo fotografati durante la vendemmia e qui si raccontano.
Ecco quindi le loro storie: cosa sono la vigna e il lavoro per ciascuno di loro.

Partiamo proprio da lei, dalla nostra donna winemaker, Celita.

Celita: “La vigna, la vite da sempre fanno parte della mia famiglia. Con essa sono cresciuta, ho imparato a rispettarla, accudirla in cambio ricevo il suo frutto espressione di territorio e passione.”

Franco: “La vigna fa parte di me, dal 1972 sono qui, nei vigneti Nespoli”

Davide: “La vite e le stagioni. Vedo me e le mie piccole creazioni”

Domenico: “Sono nato qui, tra i filari. Sono cresciuto qui con questa passione, la terra e la vite”

Luca: “Le piante, la mia vita. Io do a loro e loro tanto di più a me. Ecco la mia scuola, una scuola di vita”

Filippo: “Mi piace fare il contadino e produrre del buon vino. Mi piace berlo in compagnia soprattutto per l’Epifania”

Tesesa: “Contadia da generazioni, qui nella Valle del Bidente”

Paolo: “E’ freddissimo ed è caldissimo, ma è la vita. Questa è la magia della vigna”

Jyoti: “Mi piace piantare le barbatelle nei nuovi vigneti e vedere il frutto del mio lavoro che prende vita”

Flavio: “Mi piace il mio lavoro perchè è a misura d’uomo e imparo ogni giorno a rispettare la natura”

Andrea: “Ogni pianta, la sua storia. Ci vuole cura, ci vuole occhio e ci vuole pazienza e io sono qua”

Andrea: “La vendemmia, la mia passione”

Rodolfo: “Mi piace questa vita, lavorare all’aria aperta, guidare il trattore. Non potrei fare altro per sentirmi bene”

Marver: “La vigna è disordinata come me, ecco perchè ha bisogno di attenzioni e io di imparare a custodirla”

Daniele, Ivan: “Mi piacciono le piante, mi piace vederle crescere grazie al mio lavoro e alla premura e cura nel custodirle al meglio”

Ereneo, Damiano: “Un privilegio, quello di stare fuori, imparare, dare, sentire e insegnare”